giovedì 27 marzo 2008

toscana foto & vini e sapori


oltre a tutte le altre bellissime citta toscane........
Siena


Volterra

Pitigliano
Monteriggioni


San Quirico d'Orcia
San Giminiano
Montepulciano

Pienza

Montalcino


Bagno Vignoni
Asciano



Brunello di montalcino
Montalcino è ricordata fin dal Quattrocento per i suoi vini rossi. L’inventore del Brunello è però Ferruccio Biondi Santi, che decise per primo di abbandonare il Canaiolo, il Ciliegiolo e il Colorino per concentrarsi sul Sangiovese. La sua bottiglia datata 1888 è probabilmente la prima in assoluto della storia. Rispettivamente nel 1966 e 1980, il Brunello è stato tra i primi vini italiani a fregiarsi dei titoli DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).
Perché il Brunello venga messo in commercio è necessario un invecchiamento di cinque anni (sei per il tipo Riserva), due dei quali, come minimo, in botti di rovere. Il Rosso di Montalcino può essere invece venduto dopo un anno.
Completano il quadro il Moscadello di Montalcino e il Sant’Antimo, una denominazione che comprende vini bianchi e rossi molto diversi tra loro.

Chianti
La moderna vicenda del “ Chianti Classico ” inizia nell’Ottocento con un personaggio che è stato il “padre”dell’attuale vitienologia chiantigiana e che ha ispirato il disciplinare di produzione: il barone Bettino Ricasoli . Nel 1874 egli codificò il governo del vino (tradizionale sistema di vinificazione toscano) e definì le proporzioni dell’uvaggio del Chianti attribuendo una percentuale a ciascuna delle principali varietà di uve: “il vino riceve dal Sangioveto la dose principale del suo profumo ed una certa vigoria di sensazione; dal Cannaiulo l’amabilità che tempera la durezza del primo senza togliergli niente del suo profumo per essere pur esso dotato; la Malvasia , della quale si potrebbe fare a meno nei vini destinati all’invecchiamento, tende a diluire il prodotto delle prime due uve, ne accresce il sapore e lo rende più leggero e più prontamente adoperabile all’uso della tavola quotidiana”. Allora prevaleva un Chianti come vino quotidiano di medio corpo, buono per tutte le occasioni e per qualsiasi cibo; era così necessaria, per attenuare il tannico Sangiovese , una certa percentuale di uve bianche ( Trebbiano e Malvasia ) e di altre uve rosse più morbide ( Cannaiolo e Colorino ) capaci anche di tingere un po’ il “pallido” Sangioveto. In un bicchiere di quel rosso rubino, tendente al granato se invecchiato, dal bouquet di mammola, di spezie e piccoli frutti di bosco e dal sapore strutturato, armonico, elegante, sapido e leggermente tannico che poi diventa vellutato, si ritrova tutto l’orgoglio di questa terra.
Il Gallo Nero come distintivo delle bottiglie fu adottato per la prima volta dal Consorzio Marchio Storico Chianti Classico fondato da trentatré produttori a Radda nel 1924. Risale al 1967 il riconoscimento della DOC e nel 1984 è stata ottenuta la DOCG .

Vernaccia e i vini della Val d'Elsa
La Val d’Elsa è già nota per la produzione di ottimi vini quali Chianti Colli Senesi , Chianti Classico , Colli dell’Etruria Centrale, San Gimignano DOC , ma su tutti primeggia la Vernaccia di San Gimignano . Primo vino italiano ad avere ottenuto il riconoscimento della DOC nel 1972, questo soave nettare degli dei viene citato persino nella Divina Commedia. Dal 1993 il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano ha ottenuto la DOCG consacrando la Vernaccia tra i bianchi più prestigiosi d’Italia. La gradazione minima deve essere di 11°, si presenta con un colore giallo paglierino tenue, tendente al dorato con l’invecchiamento. È un vino che rispecchia il suo territorio: fine e penetrante, molto caratterizzante. In bocca è asciutto, equilibrato con retrogusto tipicamente amarognolo che si abbina bene a piatti di pesce ma anche alle ricette della tradizione sangimignanese. Per scoprire uno dei più suggestivi itinerari per enoturisti, e non solo, esiste la Strada della Vernaccia che fonde un paesaggio di intensa potenza spettacolare alla scoperta di cantine che producono questo uno dei più grandi vini bianchi del mondo e ottimi rossi di Toscana. Infatti una piccola porzione della Val d’Elsa si fregia anche di un altro must dell’enologia toscana; un areale del comune di Poggibonsi è infatti compreso nella zona Docg di produzione del Chianti Classico, probabilmente il vino italiano più famoso.

Nobile di Montepulciano – il primo vino che ha potuto fregiarsi della denominazione d.o.c.g. – e vino Bianco Vergine Valdichiana, dal sapore fruttato di mela golden, glicine e sentore di frutta tropicale.

Nessun commento: