venerdì 21 marzo 2008

VILLA OLMO A COMO, L' ABBRACCIO DI VIENNA, KLIMT, SCHIELE E I CAPOLAVORI DEL BELVEDERE

Como - Villa OLMO - dal 14 marzo al 20 luglio 2008

L'abbraccio di Vienna. Klimt, Schiele e i capolavori del Belvedere
Ottanta opere, provenienti dal museo viennese, ripercorreranno la genesi dell’arte del Novecento, partendo dal Barocco, passando per la Belle Époque, per il Biedermeier, fino a giungere alla Secessione e al primo Espressionismo
orario: martedì, mercoledì e giovedì 9.00-20.00; venerdì, sabato e domenica 9.00-22.00. lunedì chiuso(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero - Intero: 9 €Ridotto: 7 € giovani fino a 18 anni e studenti fino a 26, over 65,gruppi (min.20 persone – gratuito per l’accompagnatore)Ridotto scuole: 5 € gruppi scolastici (min. 20 persone – gratuito per due accompagnatori)Gratuito: bambini fino a 6 anni, disabili con accompagnatore


Villa Olmo è la più celebre e sontuosa tra le dimore storiche comasche e ha fatto di Como uno dei centri propulsori dell'Illuminismo in Italia. Simone Cantoni riuscì ad essere l'interprete d’una classe aristocratica colta e progressista, adottando negli edifici "riformati alla moderna" i valori estetici del "buon gusto", in piena adesione agli assunti teorici dell'Illuminismo, in un momento storico che vide la Lombardia - e Milano in particolare - divenire uno dei centri più vivaci d'Europa. Come ha scritto la studiosa Nicoletta Ossanna Cavadini, è un autentico «universo filosofico» basato sulle proporzioni della sezione aurea. L'architetto entrò in sintonia con la personalità del committente, il marchese Innocenzo Odescalchi, che tornò da Roma nel 1780 con un'istruzione aggiornata e cosmopolita, e decise di avviare un programma di rinnovamento culturale di tutta Como, che comprendeva appunto anche una villa suburbana in linea con le riforme dei Lumi.Simone Cantoni (Muggio 1739-Gorgonzola 1818) è l'esponente più famoso di una famiglia di capomastri e architetti ticinesi che operarono a partire dal Cinquecento in area ligure, francese e tedesca. Progettista di una rigorosa architettura neoclassica in cui le citazioni dell'antico e i riferimenti alla cultura francese contribuirono a creare un nuovo linguaggio, pur nella formale osservanza dei "principi" delle regole classiche ripresi nel Settecento, ha lasciato opere raffinate che esprimono alti valori estetici e compositivi correlati all'espressione del "buon gusto". Cantoni (sopra, in un dipinto d'epoca) realizzò, nella sua lunga carriera, un centinaio di opere in Lombardia. Particolarmente cospicuo è il repertorio delle ville da lui firmate in Brianza e nel Comasco. Villa Olmo, iniziata a fine '700 e conclusa nel 1812, dagli Odescalchi passò ai Raimondi, ai Visconti di Modrone e finalmente, nel 1925, al Comune che l'ha adibita a sede di manifestazioni culturali e di mostre d'arte. Fu in effetti il "biglietto da visita" che permise a Cantoni di realizzare una fortunata serie di residenze di campagna, tra cui si possono annoverare Villa Giovio a Breccia e Villa Odescalchi a Fino Mornasco. Si devono ai suoi ultimi anni il Seminario Maggiore e il liceo classico "Alessandro Volta" di Como.

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