Il museo comprende una sezione introduttiva, che ospita anche alcuni pezzi provenienti dai recenti scavi dei Fori Imperiali, e sezioni dedicate ai materiali del Foro di Cesare e del Foro di Augusto. La visita è integrata a quella delle aree interne ed esterne dei Mercati di Traiano.
"Mercati di Traiano" è il nome moderno di un esteso complesso di edifici di epoca romana nella città di Roma, che in origine si estendeva anche oltre i limiti dell’attuale area archeologica, in zone oggi occupate da palazzi moderni, destinato principalmente a sede delle attività amministrative collegate ai Fori Imperiali.
Il complesso sorse contemporaneamente al Foro di Traiano, agli inizi del II secolo, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale, ed è separato dal Foro per mezzo di una strada basolata. Si articola su ben sei livelli.
Le date dei bolli laterizi sembrano indicare che la costruzione risalga in massima parte al regno di Traiano. Forse è da attribuire al suo architetto Apollodoro di Damasco, sebbene sia possibile che il progetto fosse già stato concepito sotto Domiziano, alla cui epoca potrebbe essere attribuito almeno l'inizio dei lavori di sbancamento.
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Palazzo delle Esposizioni
.Il progetto di ristrutturazione
Il progetto di ristrutturazione del Palazzo delle Esposizioni, ha seguito due linee cardine: la riqualificazione degli spazi e la necessità di adeguarli funzionalmente e tecnologicamente, coniugando l’architettura monumentale dell’edificio piacentiniano con la volontà di introdurre elementi di innovazione contemporanea. Ne è risultata un’armonia perfetta tra monumentalità dell’edificio e contemporaneità dell’architettura.I lavori di ristrutturazione sono partiti nel 2003, secondo la formula dell’appalto integrato. Il progetto definitivo è stato elaborato dall’architetto Firouz Galdo, mentre il Progetto esecutivo è stato realizzato dall’architetto Paolo Desideri, che è anche il progettista della Serra, spazio di 2000 metri quadrati complessivi, ricavato ex novo e di grande impatto emotivo, che ospita un ristorante per 250 persone. L’architetto Michele De Lucchi, direttore artistico del progetto, ha elaborato anche il progetto dell’illuminazione, degli arredi e della segnaletica.
e naturalmente siamo andati a vedere la mostra su MARK ROTHKO.......bellissima!!
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ARA PACIS AUGUSTA
I lavori sono stati più volte interrotti a causa di polemiche riguardanti l'aspetto della struttura. Sono state quindi concordate varie modifiche del progetto originale tendenti ad alleggerire l'impatto visivo di alcune superfici originariamente previste in alluminio e successivamente realizzate in travertino. Questo non ha impedito che l'opera sia stata accolta con pareri contrastanti. Il New York Times l'ha definita senza mezzi termini un "flop", mentre il famoso critico d'arte e polemista Vittorio Sgarbi l'ha liquidata spregiativamente definendola "una pompa di benzina texana nel cuore di uno dei centri storici più importanti del mondo" - nonché il primo passo verso una "internazionalizzazione" della Città di Roma.
Allo stato attuale (dicembre 2007) deve ancora essere completata la costruzione di un sottopasso sul lato del lungotevere che consenta il convogliamento sotterraneo del traffico automobilistico, saldando la struttura alla linea del fiume.
ARA PACIS in notturna.......ma che cos'è: Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze dell'arte augustea ed intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana. Il 4 luglio del 13 a.C., infatti, il Senato decise la costruzione di un altare dedicato a tale raggiungimento in occasione del ritorno di Augusto da una spedizione pacificatrice di tre anni in Spagna e nella Gallia meridionale.
La dedica, cioè la cerimonia di consacrazione solenne, non ebbe però luogo fino al 30 gennaio del 9 a.C., data importante perché compleanno di Livia, moglie del princeps.
La scoperta dei primi blocchi scolpiti, appartenenti all'altare, risale alla metà del XVI secolo, in corrispondenza di Palazzo Fiano (già Peretti, ora Almagià). Solamente nel 1859 furono recuperati il rilievo di Enea e la testa di Marte del rilievo del Lupercale. Nei primi anni del XX secolo furono intrapresi scavi regolari, conclusi nel 1938 quando, ricomposte tutte le parti, l'altare fu collocato presso il Mausoleo di Augusto, a ridosso del lungotevere e ad una certa distanza dal luogo in cui il reperto fu originariamente ritrovato
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